Antifascisti sempre!

“Cittadini, lavoratori! Sciopero generale contro l’occupazione tedesca, contro la guerra fascista, per la salvezza delle nostre terre, delle nostre case, delle nostre officine. Come a Genova e a Torino, ponete i tedeschi di fronte al dilemma: arrendersi o perire!”

Con queste parole emanate alla radio l’allora membro del CLNAI (Comitato Liberazione Nazionale Alta Italia) e futuro presidente della Repubblica Sandro Pertini segnò a Milano, il 25 aprile, la fine di un’epoca. 

L’Italia tutta insorse con una guerra popolare, che coinvolse ogni ceto, per riconquistare la libertà di cui era stata privata nel ventennio precedente. 

Il fenomeno della resistenza ai fasci repubblichini e all’occupazione nazista è ancora oggi un tassello emblematico della nostra storia. Essa è estremamente complessa per la natura sfaccettata che assume. Coloro che ne fecero parte non furono solamente i partigiani sui monti, come molte volte si tende erroneamente a credere, ma furono tutti coloro che, seppur in minima parte, si posero da ostacolo al nazifascismo con qualunque modo, anche, e soprattutto, con azioni non violente. Ne sono un modello coloro  che si rifiutarono di aderire alla Repubblica Sociale Italiana di Mussolini e furono deportati in Germania, gli operai che scioperarono negli anni ’40 contro la guerra e il fascismo e i gruppi di mutuo soccorso della donna.  Milano, città medaglia d’oro della Resistenza, ne è l’esplicito esempio. Ogni quartiere popolare e non contribuiva con le sue possibilità alla lotta con semplici gesti, come il volantinaggio, il sabotaggio, lo spionaggio e molto altro che silenziosamente si rilevava fondamentale per la guerriglia che le bande partigiane portavano avanti in città. Ciò evidenzia in modo netto ed ineccepibile che la guerra di liberazione fu davvero un movimento popolare e coinvolse tutti, indipendentemente dall’ideologia politica. Tutti coloro che presero parte a questo fenomeno, in qualsiasi modo, devono essere commemorati poiché sono stati proprio loro a permetterci nello scorso passato di costruire uno Stato nuovo e migliore, figlio di un Costituzione fedele ai valori politici che si esprimevano nella Resistenza.  Compito di commemorare tali uomini e donne è dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI), nata a Roma nel 1944 e, con il decreto luogotenenziale n.224  del 1945, qualificata come ente morale. Far parte di questa associazione oggi, però, non significa solamente avere l’obbligo di commemorare i caduti per la libertà e coloro che fecero parte della Resistenza, ma manifesta la volontà di proseguire gli ideali della lotta di liberazione e contrastare ogni tipo di sopruso e fascismo che oggi si ritrova. Totalmente apartitica, l’ ANPI è aperta ad accogliere, con tessere apposite secondo il suo Statuto, ogni cittadino che condivide ideali antifascisti e crede nella Carta Costituzionale e nella Repubblica Italiana. Negli  scorsi anni, molti giovani si sono iscritti a questa associazione. In un periodo in cui si vedono risorgere idee estremiste, che si fondano sulla discriminazione, la violenza e il razzismo, gli studenti si rivelano essere consapevoli della situazione ed esprimono con ferrea volontà gli ideali di una repubblica democratica fondata sul lavoro e di coloro che ne permisero la nascita. L’iscrizione a questo ente morale (per i minorenni totalmente gratuita) è aperta e mostra che tutti possono far parte della resistenza moderna a difesa dei valori conquistati. E’ semplice ed è possibile farlo tramite il sito della sezione ANPI nella sezione “iscriviti”, oppure tramite il contatto mail rozzano.anpi@gmail.com . Ora e sempre Resistenza! 

 Flavio di ANPI Rozzano