ANTISEMITISMO E ANTISIONISMO

I sottoscritti, membri del direttivo Anpi Rozzano, dopo aver partecipato al presidio pro Palestina a Milano il 27/6/2020 si sentono in dovere di fare le seguenti riflessioni. Siamo a conoscenza del giudizio su questo presidio del segretario provinciale Anpi Milano Roberto Cenati e abbiamo letto e condiviso le giuste e doverose critiche che varie sezioni anpi del milanese hanno fatto in proposito. Secondo il segretario sarebbe antisemita chi partecipa a queste manifestazioni perché Israele ha diritto alla sua esistenza. Questa intangibilità comunque, non può essere a senso unico infatti da molto tempo Israele per garantire e rafforzare smisuratamente la sua esistenza calpesta i diritti del popolo palestinese. Quindi dovremmo capire che chi sopravvive e prospera a spese di altri popoli attua un’ intangibilità unilaterale. Per questo quindi non è antisemita chi si batte contro queste azioni criminose. Non è contro gli ebrei tout court chi si oppone a tali vergogne. Non bisogna difendere sempre e comunque lo stato di Israele semplicemente perché c’è stato l’Olocausto e quindi il gravissimo oltraggio ai loro avi ne garantirebbe eternamente l’ immunità. Ciò è aggravato dal fatto che con tale strage il popolo palestinese non ha mai avuto a che fare. Dobbiamo ovviamente non essere antisemiti, non bisogna confonderci con le infami manifestazioni odierne di razzismo ad opera del fascismo di ritorno (anzi del fascismo che c’è sempre stato ). Bisogna, però, fare anche delle riflessioni sul sionismo. Questo è un movimento politico internazionale il cui fine è l’ affermazione del diritto all’ autodeterminazione del popolo ebraico. È nato nel diciannovesimo secolo e aveva un senso questa rivendicazione, era legittima, perché ogni popolo ha il diritto all’ esistenza. Oggi, però, il sionismo è la rivendicazione di un diritto ad ogni costo perché in nome di questo si è indifferenti alle giuste rivendicazioni del popolo palestinese che è presente nella regione da oltre tredici secoli. Per questo, oggi, oltre ad non essere antisemiti bisogna essere antisionisti. Il popolo palestinese combatte quasi a mani nude (se si confronta con il potere militare della controparte) per il proprio diritto all’ esistenza. Quindi i palestinesi non sono terroristi perché combattono per la loro patria. Anche i partigiani, cui l’ anpi deve la sua nascita, erano considerati terroristi dai fascisti. L’ Anpi è nata per difendere i valori di libertà e giustizia della nostra Costituzione e in nome di questi principi non può non difendere quei popoli che combattono per la loro libertà e indipendenza.
Chiediamo quindi una riflessione ponderata del direttivo provinciale Anpi di Milano in merito a questa importante questione.
Ciò al fine di evitare posizioni incompatibili con la salvaguardia della dignità di un popolo oppresso.