I colori della Libertà: la comunità LGBT+

Bandiera della comunità LGBT+

Dalle violenze contro il popolo ebraico che hanno portato a una maggior tolleranza religiosa, ai movimenti statunitensi e sudafricani   ma non solo! – per garantire ai cittadini neri diritti pari a quelli dei cittadini bianchi, dalla conquista dell’estensione della facoltà di voto alle donne del movimento femminista alle giornate di Woodstock, il Novecento è stato senza dubbio uno dei secoli che ha portato i più ampi passi in avanti in ambito di eguaglianza. Tra tutti questi moti sociali più o meno violenti, anche la comunità LGBT+ ha avuto la propria parte, eppure non viene quasi mai citata quando si parla del secolo scorso   forse escludendo la retorica su HIV e AIDS. Non c’è da meravigliarsi se si sente domandare perché siano necessarie le parate dell’orgoglio, se nessuno è a conoscenza dei fatti di Stonewall. Particolarmente grave è questa carenza nel sistema educativo pubblico: quale migliore luogo per trattare dell’argomento se non un ambiente protetto quale dovrebbe essere la scuola. E in quale momento migliore se non durante l’adolescenza, fase della vita per antonomasia dedita alla scoperta di sé.
Ma se tra compagni di scuola è stato relativamente semplice creare un gruppo di sostegno per dire  ci siamo anche noi, è più difficile raggiungere altre persone   soprattutto chi della comunità LGBT+ non fa parte ,  che forse più necessiterebbero di essere educate circa l’argomento.
Dunque oggi vi proponiamo una breve introduzione a quell’acronimo così popolare eppure così poco discusso.

Sesso, identità, orientamento.
Prima di addentrarci nel vivo dell’argomento, sono necessarie un paio di precisazioni.
Innanzitutto, bisogna distinguere fra sesso biologico, identità di genere e orientamento. Il primo è quell’insieme di caratteristiche fisiche che contraddistingue gli organismi viventi, dunque organi e apparati. La seconda invece non ha nulla a che fare con la conformazione fisica o con la biologia; è più simile a una connotazione socio-antropologica. Per dirlo con parole accademiche:

««L identità di un individuo comprende una serie di elementi psicologici, sociali, culturali che contribuiscono a definire e caratterizzare le sue  specificità  e al tempo stesso le sue  appartenenze . La consapevolezza di queste caratteristiche identitarie aiuta a rispondere alla domanda  chi sono . Le aree che definiscono l identità sono molteplici. L identità professionale, per esempio, fa riferimento alle competenze acquisite e utilizzate in ambito lavorativo; l identità etnica, per fare un altro esempio, si riferisce all appartenenza a una determinata etnia.»
Vittorio Lingiardi (Facoltàà di Medicina e Psicologia, La Sapienza Università di Roma)

Per fare chiarezza, si può pensare alla differenza tra identità e sesso come alla differenza tra maschio e uomo: un cane, ad esempio, può tranquillamente essere maschio, ma non sarà mai un uomo. Noi esseri umani, invece, siamo tutti dotati di una identità di genere, a prescindere da quale essa sia. Negli ultimi tempi i media hanno preso più in considerazione il tema sbandierando ovunque la parola  gender , che altro non è se non la traduzione inglese del nostrano  genere  (termine con cui mi riferirò più avanti all’identità di genere per comodità). Inoltre è doveroso dirlo, anticiparlo adesso, ma ne riparleremo più avanti: non ci sono solo due generi.
L’orientamento invece non ha nulla a che vedere con le caratteristiche dell’individuo, ma dalle caratteristiche a cui l’individuo è attratto.

Lesbian, Gay, Bisexual, Transgender
Per comoditàà, dunque, procederemo nella nostra analisi nell’ordine in cui le lettere ci si presentano nell’acronimo di cui oggi ci limiteremo alla versione più generica, LGBT+, ma che spesso e volentieri è arricchito da molte più lettere (non è raro trovarlo scritto come LGBTQ+ o LGBTQIA+).
Il motivo per cui per lo più si trova la versione a quattro caratteri è, oltre a un fatto di rapidità, è che ciascuna dei termini che lo compongono vengono utilizzati come  termini ombrello , ovvero stanno a indicare categorie molto più

ampie di quanto la parola non simboleggi di per sé. I termini sono, come spesso accade, originalmente in inglese, ma fortunatamente in italiano non differiscono molto. Sono anche parole appartenenti al linguaggio comune, per quanto spesso utilizzate in maniera impropria.
L’acronimo in sé è suddivisibile in due parti distinte: LGB, che si riferiscono a diversi orientamenti sessuali, e T, che si riferisce invece all’identità di genere. Non è raro che le cose vengano associate e spesso confuse, ed èè in parte anche per questo che compaiono nella stessa sigla: non dobbiamo dimenticare che questo movimento è nato durante un’epoca in cui l’omosessualità era un reato e la transessualità un peccato dunque non esisteva la possibilità di indirizzarle con i giusti criteri per alfabetizzarle: e tutt’oggi rimane un retaggio culturale per cui un uomo con atteggiamento tradizionalmente femmineo o una donna dai modi di fare tradizionalmente maschili sono etichettati come omosessuali.

Cominciamo dalla L. Lesbica.
Nell’ambito dell’acronimo, è il termine con cui ci si riferisce all’omosessualità femminile, ovvero all’attrazione di donne verso altre donne.
Nel corso della storia, l’omosessualità femminile non viene quasi mai presa in considerazione, perché le relazioni sessuali tra donne non venivano considerati veri rapporti per via della mancanza di una penetrazione; questa comunità invece non solo di includerla, ma di metterla all’inizio del proprio nome.

G. Gay.
Questa parte dell’acronimo si riferisce all’omosessualitàà maschile, ovvero all’attrazione di uomini verso uomini.
Probabilmente il termine più utilizzato per riferirsi all’intera comunità, viene spesso utilizzato come parola neutrale per riferirsi all’omosessualità in generale, non solo quella maschile.

B. Bisessuale.
Come chiunque abbia studiato un minimo di latino saprà, il prefisso  bi-  sta per  due ; questo termine si riferisce infatti all’attrazione verso persone sia dello stesso genere sia di un altro. Questa è anche una di quelle parole che fanno da  ombrello  per comprendere anche altri orientamenti, tra cui troviamo ad esempio il termine  pansessuale  od  onnisessuale  (i cui prefissi, rispettivamente dal greco e dal latino, significano entrambi  tutto ; dunque l’attrazione per individui di qualsiasi genere).

Ora che abbiamo completato questa prima parte dell’analisi è doverosa questa osservazione: nessuno sceglie il proprio orientamento. Ed esprimere dei giudizi su questa base non ha alcuna differenza dall’esprimerli su una base razziale. Non capire è legittimo e fare domande, se poste in modo rispettoso, è lodevole; ma si può rispettare anche senza capire.

T. Transgenere.
Più noto nella versione inglese,  transgender , questo è un termine per definire tutte quelle persone il cui genere non si allinea con il loro sesso.
Oltre agli esempi a cui forse siamo abituati di maschi che si sentono donne e femmine che si sentono uomini, però, c’è anche il vasto mondo non-binario. Come si diceva in precedenza, non esistono solo esistono culture in cui ci sono più di due generi, ad esempio quella induista, ma soprattutto, nonostante l’umanissima tendenza ad etichettare tutto, il genere di una persona esiste al di fuori delle norme sociali. Si potrebbe dire che ci sono tante diverse identità di genere quante diverse persone ci sono.
Un altro concetto interessante da citare è quello dell’espressione del genere: i vestiti, di per sé, non contengono un’insita correlazione con un genere. È vero, tradizionalmente sono le donne a portare la gonna, eppure nessuno dubiterebbe della virilità di un guerriero scozzese solo perché porta il kilt. Fortunatamente le nuove generazioni stanno facendo tesoro di quest’idea e stanno esplorando delle nuove avanguardie estetiche   sarà forse che, partendo dall’estetica, si giungerà a rivoluzionare anche il modo di pensare della gente

E con questo si conclude il nostro breve viaggio attraverso il variopinto mondo LGBT. Ovviamente non è tutto qui, ma questa prima infarinatura potrebbe già avere chiarito delle perplessità o magari fatto accendere un barlume di curiosità: in qualsiasi caso, l’obiettivo di diffondere informazione è stato raggiunto.

Enea di ANPI Rozzano