Lettera agli iscritti ANPI

di Gianfranco Pagliarulo, presidente nazionale ANPI

A TUTTE LE ISCRITTE E GLI ISCRITTI ALL’ANPI
Ai Presidenti dei Comitati Provinciali ANPI
(con preghiera di trasmissione alle Sezioni)
Ai Coordinatori Regionali ANPI
Ai Presidenti Sezioni ANPI all’estero
Ai Responsabili Aree Territoriali
e p.c. Ai componenti il Comitato Nazionale ANPI

Care amiche e cari amici iscritti all’ANPI, care compagne e cari compagni,
vi invio questo messaggio che, mi rendo conto, è piuttosto inusuale, perché vorrei farvi
partecipi di una preoccupazione, meglio, di un vero allarme per quello che sta succedendo e che può
succedere in un prossimo futuro nel nostro Paese, in Europa, nel mondo.
Come avevamo previsto nel nostro Congresso nazionale nel marzo dell’anno scorso, stiamo
assistendo all’impazzimento della guerra avviata dalla irresponsabile invasione russa dell’Ucraina.
Da quel momento abbiamo assistito a una continua escalation con una tragica espansione di vittime
e di distruzioni.
Ma ciò che sta avvenendo da qualche settimana avvicina ancora di più la possibilità di
scenari catastrofici. Da un lato la Federazione russa aumenta costantemente il numero di militari e
di armamenti in Ucraina intensificando gli attacchi e i bombardamenti; dall’altro crescono i
rifornimenti militari occidentali al governo ucraino con armamenti sempre più offensivi.
Dall’Europa e dall’America arriveranno vari tipi di carri armati; Zelensky chiede i
cacciabombardieri F16 e i sommergibili; si riparla sempre più in modo irresponsabile dell’uso di
armi nucleari “tattiche”. In questa situazione il ministro della Difesa Crosetto si è spinto a dire che
se i russi arrivano a Kiev scoppia la terza guerra mondiale.
Dall’Iran ad Israele ai territori palestinesi alla Siria vengono notizie di un incendio che
dilaga.
Le spese di riarmo crescono in modo osceno ovunque, come avvenne prima delle due guerre
mondiali, mentre i governi europei – compreso il nostro – diventano sempre più autoritari verso
chiunque si permetta di criticare questa mostruosa deriva bellicista, nonostante i sondaggi dicano
che la maggioranza degli italiani (e anche degli europei) è contraria all’invio di armi e all’intervento
della NATO. Nelle carceri russe sono reclusi centinaia e centinaia di dissidenti ed una durissima
repressione è in corso in Russia ormai da molto tempo.
Intanto a causa del gioco fra sanzioni e controsanzioni è aumentata l’inflazione a livelli
sconosciuti nel nuovo secolo, il costo dell’energia ha generato difficoltà enormi ad imprese e
famiglie ed in generale sono peggiorate le condizioni di vita e di lavoro dei cittadini europei e
italiani.

Non basta: il presidente degli Stati Uniti e il segretario generale della NATO indicano nella
Cina il prossimo e più potente nemico da affrontare, se necessario, anche sul piano militare.
Anche di questo discuteremo nell’assemblea nazionale dell’ANPI che svolgeremo fra pochi
giorni a Cervia; ma ci tenevo ad anticiparvi un quadro drammatico a cui non si può rispondere né
con la rassegnazione né col fatalismo. Occorre razionalmente prendere atto di questa realtà e di
impegnarsi in ogni modo per contrastarla, per far andare indietro le lancette dell’ora X della guerra
nucleare, che nei giorni scorsi gli scienziati del mondo hanno immaginato alla metaforica e
ravvicinatissima distanza di 9 minuti.
C’è bisogno dell’impegno consapevole, piccolo o grande che sia, da parte di tutte e di tutti,
per fermare il treno della follia e della morte che sta correndo a tutta velocità verso
l’autodistruzione.
Per questo mi permetto di invitarvi a partecipare ad ogni iniziativa che abbia come obiettivo
finale il ristabilimento della pace. L’impegno più immediato è per il 24 febbraio, primo anniversario
dell’invasione russa, e per i due giorni successivi. Si svolgeranno manifestazioni in tante capitali
europee. In queste tre giornate l’ANPI darà vita assieme a Europe for Peace a una rete di iniziative
locali in tutta Italia. Ma non ci fermeremo qui. Cercheremo sempre la più larga unità con tutti
coloro che, pur con opinioni diverse sulle responsabilità di questa guerra, sull’invio o meno di armi,
sull’erogazione o meno di sanzioni, condividano il nostro allarme attuale: fermiamo la guerra.
L’ONU deve essere la sede istituzionale necessaria, il suo Consiglio di Sicurezza è lo spazio
per tracciare la strada verso un trattato internazionale che ponga fine alla guerra e ristabilisca un
pacifico ordine mondiale.
L’ANPI propone che il governo italiano e l’Unione Europea avanzino finalmente una seria
proposta di avvio di negoziati, cosa mai avvenuta fino ad oggi, per trovare un realistico punto di
incontro fra le parti e comunque per frenare la frenetica escalation in corso; propone una
Conferenza internazionale per concordare la sicurezza di tutti i Paesi coinvolti; propone che si avvii
la smilitarizzazione dei confini fra la Russia e gli altri Paesi europei con l’obiettivo di una
progressiva diminuzione di tutti gli armamenti nucleari; propone, in sostanza, di ricostruire un clima
di coesistenza pacifica e di collaborazione fra gli Stati e i popoli in Europa e nel mondo.
La pace, garantita in Europa per più di 70 anni, è stata il risultato di un lungo percorso
politico, istituzionale e giuridico seguito alla devastazione di due guerre mondiali. Abbiamo
bisogno di riprendere immediatamente quella visione e quel progetto, frutto della Resistenza al
nazifascismo, e lascito dei nostri resistenti e dei nostri partigiani.
Lo ha detto Papa Francesco: “Questa guerra è una follia”. Aiutiamoci tutti, l’uno con l’altro,
a fermarla. Ne va del futuro dell’umanità.
Un abbraccio,

Gianfranco Pagliarulo